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Storia del dolce, secondo il metodo della Nonna

La tradizione dolciaria piemontese è molto antica sebbene non siano riscontrabili testimonianze precise sulla sua storia, ma solo aneddoti.

Nel corso del Cinquecento l’arte dolciaria raggiunge in Piemonte un grado di autorevolezza e raffinatezza che non ha precedenti, sviluppando un artigianato che vanta i migliori maestri pasticceri del Paese. Dalla metà del Seicento i dolci diventano sempre più soffici, leggeri e raffinati. Con il passaggio dal miele allo zucchero, il cui merito circa l’attivazione dei primi zuccherifici va ad un piemontese illustre, quale fu Camillo Benso Conte di Cavour, in Piemonte si apre un ricco ventaglio di prodotti dolciari. Nasce così la pasticceria casalinga e l’industria dolciaria.

Tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento trova dignità commerciale la torta, inizialmente preparata per grandi occasioni e per le feste come le ricorrenze religiose o di famiglia. Le prime erano fatte con ingredienti base quali farina, burro, uova e zucchero a cui si aggiungevano altri ingredienti selezionati dalle risorse disponibili sul territorio come le nocciole, tra le altre.
Nelle campagne fu più lento il processo di diffusione del dolce che, in quegli stessi anni, era appannaggio di ospiti, banchetti e malati.
In questo contesto storico e culturale anche a Murisengo, nel 1880, nasce il primo panificio che negli anni, a poco a poco, si trasforma in pasticceria artigianale, dove vengono impostate le prime torte di nocciole secondo il metodo della Nonna.

Il segreto della torta di Murisengo è nascosto nel metodo di produzione che punta su una combinazione calcolata di ingredienti, e sulla metodologia di impasto e di lievitazione mirate a consentire una maggiore conservazione (fino a 3 mesi), per un prodotto naturale realizzato senza conservanti.
Eguale quantità di farina “00”, zucchero e nocciole (un mix tra quelle Piemonte e locali) sono il primo presupposto di equilibrio naturale, che consente i primi presupposti per una prolungata conservazione.
Le nocciole vengono tostate in pasticceria, secondo tempi e metodi propri acquisiti negli anni, uniti all’esperienza maturata nella ricerca del prodotto perfetto. A questi ingredienti vengono poi aggiunti burro, sale e lievito.
In secondo luogo è fondamentale toccare con le mani l’impasto il minor tempo possibile, riducendo tale intervento solo ed esclusivamente per il perfezionamento finale.
In terzo luogo risulta indispensabile la lievitazione naturale durante la quale l’impasto riposa tre ore accanto ad un fonte di calore moderata, naturale e costante, ricoperto da un canovaccio di canapa della nonna, ideale per la giusta traspirazione dello stesso ed una conservazione del preciso grado di umidità